Libro “Diario di bordo di un imprenditore”

Un viaggio nella società e nel costume dal dopoguerra a oggi, attraverso la vita dell‘imprenditore Roberto Allodi, pioniere dell‘edilizia, nella pubblicità, nella televisione e nei software.

copertina libro diario di bordo di un imprenditore

È stato imprenditore con la curiosità e l'inventiva dell'esploratore, sportivo multiforme e uomo equilibrato (ma sognatore quanto basta).

Racchiudere una vita in poche righe non è mai impresa da poco, ma per tracciare il ritratto di Roberto Allodi ci sono volute 224 pagine. Ieri, a palazzo Soragna, è andata in scena la presentazione del libro «Diario di bordo di un imprenditore» (Grafiche Step Editrice, 12 euro) a 15 anni dalla scomparsa di un protagonista del nostro tessuto imprenditoriale - pioniere nel campo dell'edilizia, della pubblicità, della televisione e dei software.

«Allodi amava volare, ma aveva anche la passione per la vela e quindi l'idea sulla quale abbiamo sviluppato il libro è stata quella di suddividerlo in tappe - ha introdotto l'autore, il giornalista Fabrizio Marcheselli, che ha scritto il libro avvalendosi della collaborazione del collega Matteo Billi -: otto capitoli per altrettanti luoghi, da Marzolara, dove era nato, fino alla Corsica, suo ultimo viaggio in barca. Passando per Nisida, dove aveva fatto l'Accademia Aeronautica, Tizzano, dove aveva conosciuto la moglie Rosy, e Parma, città in cui ha passato la sua vita lavorativa. Il minimo comune denominatore di tutte queste esperienze è stata l'etica, aspetto della sua figura che maggiormente mi ha colpito».

Foto GazzettadiParma.it recensione

L'idea del libro nato su iniziativa delle figlie di Allodi, è stata realizzata grazie al contributo delle tante testimonianze di chi lo ha conosciuto. «A muovere il progetto, la volontà di rendere omaggio e testimonianza d'affetto a nostro padre, e di far conoscere ai nostri figli il nonno - ha spiegato la figlia Michela Allodi -. Allo stesso tempo abbiamo inteso trasmettere i valori e l'etica del papà, e condividere tutto questo con la grande "famiglia" di persone che l'hanno conosciuto e apprezzato». Daniela, figlia maggiore, ha confermato: «Durante la progettazione del libro ci siamo resi conto che quello che stavamo raccogliendo era lo spaccato di una società, il ritratto di un esempio di imprenditore di quell'epoca, più che di un singolo uomo». A condividere con la sala gremita il suo ricordo di Allodi è stato anche Cesare Azzali, direttore dell'Upi. «Il racconto della sua vita è un dipinto leggero, ma non per questo meno ricco di significati - ha concluso Azzali, che firma una delle due prefazioni del libro (l'altra è di Gianfilippo Traversa, presidente dello Yacht Club Parma-. Roberto era una persona dal tratto elegate, che ci ha dimostrato come si può realizzare sè stessi con misura senza rinunciare ai propri sogni».